Il Decreto legislativo 18/2023 disciplina la qualità dell’acqua destinata al consumo umano anche nei rubinetti condominiali. L’amministratore deve valutare il rischio, adottare misure preventive e correttive e assicurarsi che i valori di parametro siano mantenuti nei punti di utenza. In caso di violazioni degli obblighi, sono previste sanzioni pecuniarie da 5mila a 30mila euro.
Con l’entrata in vigore del Decreto legislativo 18/2023, abrogato il Dlgs 31/2001, l’amministratore di condominio ha nuovi obblighi relativi alla qualità dell’acqua destinata al consumo umano. In particolare, l’amministratore è tenuto a valutare il rischio, adottare misure preventive e correttive e assicurarsi che i valori di parametro siano mantenuti nei punti di utenza.
Vediamo nel dettaglio quali sono gli obblighi dell’amministratore in materia di acqua del rubinetto in condominio.
Valutazione del rischio e adozione di misure preventive e correttive
L’amministratore di condominio deve effettuare una valutazione del rischio idrico, secondo i principi generali stabiliti dalle linee guida della Direttiva (Ue) 2020/2184 e dal Rapporto Istisan (Istituto superiore di sanità) 22/32. In base a questa valutazione, l’amministratore deve adottare le misure preventive e correttive proporzionate al rischio stesso.
Mantenimento dei valori di parametro nei punti di utenza
L’amministratore è responsabile del mantenimento dei valori di parametro nei punti di utenza dell’edificio, ovvero quelli di uscita dell’acqua destinata al consumo umano ovvero dal rubinetto. In particolare, l’acqua destinata al consumo umano deve essere salubre e pulita, non deve contenere microrganismi, virus e parassiti, né altre sostanze in quantità tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana e deve soddisfare i requisiti minimi stabiliti dall’allegato I, parti A, B, C del decreto.
Chiaramente l’amministratore non può assumersi la responsabilità del fatto che l’acqua proveniente dall’acquedotto comunale non sia potabile, ma in tal caso dovrà avvisare i condomini. Inoltre deve prendere i provvedimenti per mettere in sicurezza la cisterna condominiale dell’acqua e verificare lo stato di manutenzione stessa ed eventuali impatti sulla salute dei condomini.
Esecuzione dei controlli interni e inserimento degli esiti nel sistema informativo centralizzato
L’amministratore deve eseguire i controlli interni, stabiliti dall’articolo 14 del Decreto, mediante laboratori di analisi e inserire l’esito degli stessi nel sistema informativo centralizzato denominato «Anagrafe territoriale dinamica delle Acque potabili (Antea)» entro i 12 mesi successivi alla sua istituzione.
Procedura in caso di non conformità
Se i punti d’uso dell’acqua non sono conformi ai valori di parametro, l’amministratore deve adottare le procedure previste dall’articolo 15 del Decreto, le quali prevedono che l’autorità sanitaria locale provveda a vietare la fornitura d’acqua potenzialmente pericolosa e ad adottare tutti i provvedimenti conseguenti per tutelare la salute dei condomini.
Infine, l’articolo 23 prevede anche la possibilità per l’autorità sanitaria di ordinare la chiusura della distribuzione idrica interna fino alla risoluzione dei problemi riscontrati.
In sostanza, l’amministratore condominiale ha l’obbligo di garantire la qualità dell’acqua destinata al consumo umano all’interno dell’edificio. Ciò comporta la necessità di adottare misure preventive e correttive, di effettuare controlli interni e di assicurarsi che i valori dei parametri stabiliti dal decreto legislativo siano rispettati. In caso di mancato rispetto degli obblighi previsti, l’amministratore rischia sanzioni pecuniarie fino a 30mila euro.
Chi è responsabile della qualità dell’acqua del rubinetto in condominio?
L’amministratore condominiale è responsabile della qualità dell’acqua del rubinetto all’interno dell’edificio.
Quali sono gli obblighi dell’amministratore in materia di qualità dell’acqua del rubinetto?
L’amministratore deve adottare misure preventive e correttive, effettuare controlli interni e assicurarsi che i valori dei parametri stabiliti dal decreto legislativo siano rispettati.
Quali sono le conseguenze per l’amministratore in caso di mancato rispetto degli obblighi previsti?
L’amministratore rischia sanzioni pecuniarie fino a 30mila euro.
Come posso sapere se l’acqua del mio condominio è salubre e pulita?
L’amministratore dovrebbe informare i condomini sulla qualità dell’acqua del rubinetto all’interno dell’edificio. In caso di dubbi, è possibile richiedere al gestore della distribuzione idrica interna l’esito delle analisi dell’acqua.
Cosa posso fare se l’acqua del mio condominio non è conforme ai parametri stabiliti dal decreto legislativo?
In caso di non conformità, l’amministratore deve adottare le procedure previste dall’articolo 15 del decreto legislativo e l’autorità sanitaria locale potrebbe provvedere a vietare la fornitura d’acqua potenzialmente pericolosa e ad adottare i provvedimenti necessari cautelativi.